Manuali, professionali, da piano cucina e piccole unità di raffreddamento. Sono le quattro tipologie di gelatiere che si trovano sul mercato. Un bel dilemma, che potrà sciogliersi solo dopo un’informazione di base sulle caratteristiche di questi apparecchi. Le gelatiere manuali a manovella necessitano di un intervento manuale per azionare il mescolatore, in pratica si manteca il gelato a mano dopo aver inserito nella macchina il composto su azione di una spatola che mescola gli ingredienti. Sul piano meccanico il composto viene inserito nell’apposita vaschetta ghiacciata in freezer, mentre la spatola (o le spatole) ruota fino a conferire cremosità alla miscela e a renderla densa e corposa a piacere. Queste gelatiere sono fra le più economiche sul mercato, alcune arrivano dal Giappone, come i modelli Dic a forma di caraffa, peccato soltanto che le istruzioni siano in lingua nipponica.

Un altro ‘ice maker’ per la produzione manuale di gelati istantanei è la gelatiera Princess. Se, invece, si vuole saltare ‘di palo in frasca’ sulla piattaforma delle gelatiere professionali, a differenza delle prime le più costose sul mercato delle macchine per gelato. Di solito, sono modelli a compressore che saltano il passaggio del pre-raffreddamento perché sono dotati di sistemi autorefrigeranti, in grado di ‘sfornare’ gelati nel giro di una mezz’oretta, più volte di seguito senza attese, per saziare i più golosi con prodotti di gusti assortiti. Fra queste segnaliamo le gelatiere e yogurtiere ‘2 in 1’ Elisa e un’altra fuoriclasse dal nome di donna, Emma, una super gelatiera a compressore autorefrigerante, ma rientrano in questa fascia anche le Koenig, ottime gelatiere e sorbettiere.

Ci sono, poi, le gelatiere da piano cucina, che sfruttano un’unica ciotola con pareti doppie fra le quali si annida il punto dove si congela l’acqua. Una volta messa in freezer per un giorno e una notte, la ciotola congelata viene introdotta nella gelatiera inserendo il composto, dopodiché si può accendere la macchina che porta a termine l’operazione. Dopo circa mezz’ora la miscela d’acqua fra le pareti si è sciolta e, a quel punto, il gelato può dirsi pronto. Da segnalare, infine, le piccole unità di raffreddamento da riporre in freezer, gelatiere ‘sui generis’ al cui interno il composto è lavorato da spatole in movimento per evitare che si creino cristalli di ghiaccio, quando la miscela si è raffreddata le spatole si fermano e il gelato è pronto.